Saturday, September 28, 2013

Pizza, a casa

Pizza tonno e carciofini
Per caso mi sono imbattuto in una ricetta per la pizza da fare in casa che, al contrario di tante altre, sembrava semplice ed economica.

Di opinioni sul come fare la pizza in rete ce ne sono tante come le stelle e ognuno ha la sua, in genere alludendo alla necessità di forni modificati per raggiungere temperature solari, o semplicemente forni fatti apposta, o pietre da pizza, o sbarre d'alluminio, o mattonelle (!), e poi come fare la pasta -- con farina apposta, con acqua alla temperatura giusta, con zucchero o senza, con olio o senza, lievito attivo o istantaneo, lievitazione lenta o pasta fatta di giornata.

Invece questa era semplice e lineare e prometteva buoni risultati. Ne ho poi trovata un'altra e le ho combinate nel modo che mi sembrava opportuno. Le ho trovate su un paio di forum, buttate lì come ricette da usare con gli amici per non spendere troppo a cena. Il risultato c'è decisamente piaciuto. Solo dopo ho scoperto -- senza sorprendermi -- che una ricetta simile è stata pubblicata da Stefan sul suo blog parecchio tempo fa.

Wednesday, August 28, 2013

Polenta e salmone al sugo

photo by Taste of Home
Ricetta originale del salmone con polenta

Per cena ho fatto un doppio esperimento: salmone al sugo, e polenta cotta in pentola a pressione. Il risultato complessivo è stato molto soddisfacente, sebbene la polenta non sia riuscita perfettamente.

Prima nota sull'accostamento salmone + polenta: stranamente non ho trovato ricette italiane con questa combinazione, almeno col salmone fresco piuttosto che affumicato. Inoltre non ricordo d'aver mai fatto salmone al sugo.

Monday, August 26, 2013

Risotto a pressione

Il risotto è una di quelle tradizioni italiane a cui non riesco a staccarmi nonostante ogni volta che lo faccia mi venga da pensare "ma chi me l'ha fatto fare", data la continua attenzione dovuta durante la preparazione e cottura, per circa 45 minuti. Ho sempre pensato che i risultati, in fondo, giustificano la fatica.

E invece recentemente ho scoperto la cottura a pressione del risotto, che non solo elimina del tutto la necessità di controllo continuo ma migliora anche i risultati facendo gonfiare il risotto ed ammorbidendo gli altri ingredienti più di quanto non succederebbe in padella.

La guida definitiva è probabilmente questa di Modernist Cuisine. L'idea è semplice:

Tuesday, August 20, 2013

Muffin ai frutti di bosco

Prendo questa semplice ed ottima ricetta dal blog di Stefan. Quella linkata è per i mirtilli ma l'ho provata con altri frutti di bosco e i muffin sono venuti perfetti comunque, fossero essi freschi o surgelati: tra tutti preferisco i mirtilli e le more (magari non troppo mature) perché la loro acidità si sposa benissimo con la semplicità e la dolcezza degli altri ingredienti.

Accanto l'ultima sfornata di muffin alle more, fatta con more appena colte nell'orto della nostra insegnante di olandese e amica, Ismay.

Ingredienti estremamente semplici, si diceva.

In una ciotola mischio con una frusta i solidi:

Sunday, August 11, 2013

Prime esperienze sous vide

Ho ricevuto il forno SousVide Supreme Demi giusto in tempo per qualche esperimento nel weekend.

La prima impressione dopo averlo scartato è data dalla dimensione dell'oggetto, più voluminoso di quanto pensassi, nonostante sia il modello più piccolo dell'acclamato Supreme. A parte la stazza, dà senz'altro un'impressione di stabilità e buona qualità costruttiva.

Come macchina per il vuoto mi sono equipaggiato con un Solis Easyvac Pro, un dispositivo facile da trovare in Olanda ad un costo più che ragionevole, che permette la chiusura sotto vuoto anche per alimenti delicati e leggermente umidi.

A compatibility chart of Dutch beef cuts

As noted by Wikipedia and other websites, Dutch butchers use radically different cuts for beef than American and British ones. When looking at the rack of meat at some supermarkets in Amsterdam or at a butcher, I get really confused when I'm trying to figure out if they have something covered by a recipe I'm interested in.

With the help of some websites, forums, and guess work I made up this partial compatibility map. I hope it doesn't contain too many errors. I'm skipping some of the few cuts that have similar names or that are more obvious (entrecote, rib eye, tenderloin, sirloin, ...).

Schenkel met been -- shank / knuckle
Rib runderlap -- rib steak
Magere runderlap -- lean slices from chunk
Sucadelap, lendelap, braadlap -- lean slices from fore shank and beginning of chunk
Runder stooflappen -- various cuts of tough meat
Biefstuk -- rump steak
Doorregen runderlap -- streaky slices
Doorregen borstlap / klaprib met been -- short ribs
Dunne borst / borststuk / klapstuk -- brisket
Kogelbiefstuk -- eye of round

Wednesday, July 24, 2013

Ciambellone alla banana

Ho riempito la ciotola del robot da cucina con:

  • 500 g di farina
  • 200 g di zucchero semolato
  • 200 g di burro fatto a dadi, a temperatura ambiente
  • 5 uova
  • 200 ml di latte mischiato con due banane grandi molto mature, schiacciate con la forchetta
  • un cucchiaino di bicarbonato di soda
  • un cucchiaio (4 cucchiaini) di lievito in polvere (baking powder)
  • un cucchiaino e mezzo di sale fino
  • la scorza di un limone piccolo grattugiata
Tutti i solidi sono stati setacciati per evitare grumi. Se come lievito usate il pane degli angeli (una bustina è la dose giusta) potrebbe non essere necessario usare il sale, ma non sono sicuro al 100%. Il limone può essere sostituito da un cucchiaino di essenza o polvere di vaniglia.

Monday, July 15, 2013

The 4-Hour Chef -- appunti / recensione


The 4-Hour Chef

Tim Ferriss è un personaggio piuttosto interessante. Diventato un fenomeno di internet in un giorno dopo aver pubblicato The 4-Hour Workweek, ha cavalcato l'onda del successo con un paio di altri libri ed un blog molto popolare.

L'ultima fatica editoriale è The 4-Hour Chef, che promette di parlare di "meta-learning" (imparare ad imparare) e di applicare il metodo alla cucina. La premessa mi attira e decido di comprarlo a pochi giorni dall'uscita -- in edizione rigorosamente cartacea, visto che un libro del genere mal si sposa con quella elettronica. Scrivo questi appunti dopo aver usato e riusato il libro per diversi mesi.


Wednesday, June 26, 2013

It's always time for lentils soup

One of the few dishes that I have been preparing regularly for several years since I moved out from my parents' place and that I can eat at any moment even several times in the same week is the lentils soup.

I don't remember any more what the origins of this recipe are, I just remember the many many times that I could share this amazing soup with my friends and family and loved ones, and everybody seemed to enjoy it as much as I did.

It does help that it's an incredibly easy recipe, it just takes a bit of time for cooking but the preparation is basically none. As for tools you'll just need a big pot possibly with an (heavy) lid, a big spoon/ladle, and a knife.

Saturday, June 22, 2013

Pick-me-up by night: pumpkin and potato

Original recipe

Tired, cold, hungry, and it's already late at night. I restrain myself from preparing the classical spaghetti midnight recipe and go for veggies: a soupy mix of potatoes and pumpkin dices.

In a small pot I warm up a bit of olive oil. Then I fry a big shallot and a clove of garlic, both minced. In the meantime I dice a medium/big unpeeled potato and a bit less than twice the quantity of pumpkin. I also boil up some water with the water boiler.

When the shallot is bronzed I add the dices of potatoes and pumpkin, a pinch of salt, a lot of black just-ground pepper, one very small crushed dried chili, some rosemary, a vegetarian bouillon (lacking stock) and water to just cover all the dices. I mix vigorously with a spatula. I bring it to a boil and then lower the fire to a simmer. I mix again a bit with the spatula and then I proceed to forget the pot on the fire for around half an hour.

When I come back the water covers only half of the exquisitely soft dices. We wolf it down hot, topped with a generous portion of grated parmesan cheese. Then the night can go on.

Sunday, June 16, 2013

Ricetta primaverile della domenica: asparagi e uova in camicia

Fonte originale della ricetta / original source of the recipe

Da quando sono tornato in Europa avevo voglia di asparagi. Primo perché le varietà asiatiche sono diverse. Secondo perché avevo paura di essere già a fine stagione. Invece il tempo inclemente dell'inizio della primavera mi ha assistito e gli asparagi si cominciano a trovare -- almeno in Olanda -- solo ora.

Ieri per caso mi sono imbattuto nella ricetta linkata in alto, che mi ha subito attratto per la curiosa maniera di preparare le uova in camicia. Probabilmente quella è la maniera che tutti conoscono, eccetto me. Poiché avevo già tutti gli ingredienti in frigo non c'era altro da fare che provarla. Le premesse c'erano e il risultato è stato eccellente, perfetto per un brunch domenicale.

Moving on, or what I'm looking forward to do in the remaining months of sabbatical

I came back to Europe a bit earlier than expected, simply because I felt the experience in Asia had come to an end. It was a great trip and I'm looking forward to the few months remaining of my sabbatical, which I expect to spend mostly here in Amsterdam.
As for what to do: volunteering work and some sport is high up on my list, together with organizing a couple of things for later on this year. I'll top that up with a few experiments in my field to do on my own while away from work, just to freshen up my skills and have some fun.
I also expect to spend a lot of my time in the next few months cooking. And since this blog is only targeted at friends and family, I plan to note down here from time to time recipes that I found around and tried myself with good results -- I'm sure you won't mind. I won't make this a "food blog", filling it up with nice pictures, videos, and precise fool-proof recipes, for that in most cases I'll put up a reference to the original recipe.

Sono tornato in Europa un po' prima del previsto, semplicemente perché sentivo che la mia avventura in Asia era arrivata alla sua fine naturale. È stato un gran bel viaggio e guardo con trepidazione ai pochi mesi che mi restano di sabbatico -- che mi aspetto di spendere principalmente qui ad Amsterdam.
Per quanto riguarda cosa farò: volontariato e un po' di sport sono in cima alla lista, insieme ad un paio di cose da organizzare per la fine dell'anno. Condirò il tutto con qualche esperimento nel mio campo da fare lontano dal lavoro, giusto per rinfrescare le mie conoscenze e per divertimento.
Mi aspetto anche di spendere parecchio del mio tempo nei prossimi mesi cucinando. E poiché il blog è solo per amici e parenti, penso di annotare qui di tanto in tanto ricette che ho trovato e provato e che mi hanno impressionato -- sono sicuro non vi dispiaccia. Non trasformerò questo in un "blog di cibo", riempiendolo di belle foto, video, e ricette precise e ben spiegate, per quello nella maggior parte dei casi metterò un riferimento alla ricetta originale.

Sunday, June 2, 2013

Pictures: lazy animals

Animali a riposo incontrati in giro...
Resting animals I found around...

















Thursday, May 30, 2013

Singapore

Rome, May 30th 2013

And that was the surprise.
Moving on, Singapore is an amazing city. Or rather country.
It's not a really small one, but everything is very well connected through reasonably cheap public transportation.
So from the airport I went to Chinatown and found a dorm bed in a hostel. Rooms crammed with beds but clean and with nice people so fine enough, considering it cost a fraction of the very expensive hotels and I spent nearly a week there.
A week of exploration and many, many pictures followed: nice, long walks in the many huge tropical parks and gardens scattered around the city; window shopping amidst vast crowds in the incredible string of malls of Orchard Road; visits to the rightly famous zoo, to the over-rated, far-too-dark night safari, to the noisy and colorful bird park, to the totally weird, random university art museum, to the interesting peranakan museum, to the so-and-so national museum; walks with the nose up to admire all the impressive skyscrapers and the pieces of random art scattered around.
Also a week of great food: mostly from hawker centers, occasionally from restaurants. Chinese, Indian, Malay, Korean, Japanese, and more: all of that and with a local accent.
Singapore is by far the most expensive place I visited in the area, even though in comparison with the local salaries the food from hawker stalls is by far the cheapest. Thanks to the progressive social policies of the government, it's hard to see the big contrasts you see in other parts of Asia between rich and poor, and the strictness in applying the law even in the smallest of things -- such as the infamous fines for ridiculous things -- seems to result in a harmonious, well-organized, and well-mannered society, where most people seem kind to others and quite content.
Singapore is presented as the success story of Asia and probably rightly so, at least from our western perspective: it doesn't lose its far-eastern identity and yet it's a modern country that can easily interface with our western values.
It's hard to find a negative point from what I saw but I will say that I got the impression that the place is a bit too much well-organized and "boring", working like clockwork. Even though there's so much green and even a well-preserved portion of rain forest, it still felt less "pristine" and exciting than some of the places I saw in Thailand and in Malaysia. Just as an example Georgetown's Chinatown is believable: you can really feel you're looking at a genuine Chinese sub-community inside a diverse and modern city; Singapore's Chinatown is basically a touristy joke, especially considering that, while in Malaysia Chinese people are a minority, in Singapore they compose some 80% of the general population and sometimes it's even hard to say whether the main spoken language is English or rather Mandarin.
I left Singapore with a night flight after a day hiking on the beautiful Southern Ridges, a 10 km walk in parks with nice views of the south part of the city, the port, the sea.
My flight brought me to Istanbul and then Rome. It was a very tiring and not very nice flight and as of now I still haven't received my luggage. I haven't slept much for the past 38 hours but it's all ok when you can hug loved ones and eat your grandma's polenta.

Roma, 30 Maggio 2013

E quella era la sorpresa.
Passando ad altro, Singapore è una città magnifica. Anzi un Paese.
Non è proprio piccolo, ma tutto è collegato ottimamente con mezzi pubblici piuttosto economici.
Insomma dall'aeroporto vado a Chinatown e trovo un letto nel dormitorio di un ostello. Stanze stracolme di letti ma pulite e con gente simpatica, quindi a posto così, considerando quanto costa rispetto agli alberghi e che ci spendo quasi una settimana.
Segue una settimana di esplorazione e tante, tante foto: piacevoli, lunghe passeggiate in tanti degli enormi parchi e giardini sparsi per la città; girare senza acquistare insieme a milioni di altre persone per l'incredibile fila di centri commerciali di Orchard Road; visite al giustamente famoso zoo, al sopravvalutato e fin troppo buio safari notturno, al rumoroso e coloratissimo parco degli uccelli, allo strano e randomico museo d'arte universitario, all'interessante museo peranakan, al museo nazionale rivelatosi così così; passeggiate col naso all'insù per ammirare gli impressionanti grattacieli e i pezzi d'arte sparsi a caso in giro.
E una settimana di ottimo cibo: soprattutto dai mercati, un paio di volte da ristoranti. Cinese, indiano, malese, coreano, giapponese, e altro: tutto questo e con un accento locale.
Singapore è di gran lunga il posto più costoso che ho visitato nella zona, anche se in base ai salari locali il cibo dei mercati è di gran lunga il più economico. Grazie alle politiche sociali progressiste del governo, è difficile vedere i grandi contrasti che si notano in altre parti dell'Asia tra ricchi e poveri, e sembra che il rigore nell'applicare la legge anche alle più minuscole cose -- come le infami multe per cose ridicole -- sia alla base di una società armoniosa, ben organizzata ed educata, dove la maggior parte della gente sembra gentile verso il prossimo e piuttosto soddisfatta.
Singapore viene presentato come la punta di diamante dell'Asia e probabilmente a ragione, almeno dalla nostra prospettiva occidentale: non perde la sua identità esotica eppure è un Paese moderno che si interfaccia facilmente con i valori occidentali.
È difficile trovare punti negativi da quello che ho visto ma voglio menzionare l'impressione che il posto sia un po' troppo ben organizzato e "noioso", tutto regolato per funzionare ad orologeria. Anche se c'è così tanto verde e addirittura una porzione ben preservata di foresta pluviale, mi è sembrato comunque meno "incontaminato" ed eccitante di alcuni dei posti visti in Thailandia e Malesia. Ad esempio la Chinatown di Georgetown è credibile: ci si sente davvero di fronte ad una genuina sotto-comunità cinese all'interno di una variegata città moderna; la Chinatown di Singapore è praticamente uno scherzo per turisti, specialmente considerando che, mentre in Malesia la popolazione cinese è una minoranza, in Singapore essa compone circa l'80% del totale e a volte è addirittura difficile affermare che la prima lingua è l'inglese e non piuttosto il mandarino.
Lascio Singapore con un volo notturno dopo un'escursione lungo le meravigliose Southern Ridges, una camminata di 10 km all'interno di parchi con vista sulla parte meridionale della città, il porto e il mare.
Il volo mi porta ad Istanbul e poi a Roma. È stancante e non particolarmente piacevole e ad ore di distanza ancora non so nulla del mio bagaglio. Non ho dormito molto per le scorse 38 ore ma è tutto a posto quando puoi abbracciare le persone a cui vuoi bene e mangiare la polenta della nonna.














Tuesday, May 28, 2013

Hainan

Singapore, May 27th 2013

While in China I had problems with internet and the great firewall thus the silence...
Other than that, it was a great two weeks with loved ones in a nice luxurious hermit hut in the middle of this huge tropical island called Hainan, in the south of China.
Only place in China with a visa on arrival policy which was perfect until the day I went to the Kuala Lumpur airport and found out that since flights to the island from other Chinese cities count as domestic and those from Kuala Lumpur to fore mentioned cities don't, then I had to pass immigration in those cities rather than Hainan. And with no visa that would be quite hard... so thanks to technology I quickly got a couple of new tickets: one to Singapore and a return ticket from there to my final destination. Thanks to Asian airlines being much cheaper than the ones I'm used to, this trick didn't cost me much.
I spent a lot of time on the island just relaxing at home with Shanyue. This included eating a lot of great food, swimming in the condo's pool in the evenings and working on my Chinese.
We visited a fair bit of the island's attractions, which to be fair cater very much to a Chinese audience and so could generally be a bit less touristy. These included a nice tropical botanical garden, several nice beaches, a volcano park, and a monkey-ridden park.
China doesn't stop to amaze me: every time I visit there are new things to discover - good, bad, or just interesting. Apart from new food and a fair bit of language, I saw the struggle between unrelenting development and a beautiful tropical island whose people generally don't seem to need much and probably wouldn't care for all this tourism, industrialization and cement. I saw people spending almost all their time lazily socializing along the roads and the busy markets while relentlessly chewing paan - an interesting thing to try in itself. I saw fresh food markets with food so fresh that is still jumping around and where nobody seems to pity the turtles, the rare giant crabs, the frogs crawling in their very limited quarters waiting for their ultimate end. I saw the attitude to the beach of a people that doesn't know how to swim and thus beaches are generally unreachable or have very limited and well-guarded areas for bathing; this incidentally helps a lot to preserve the wonderful coast and coral reefs from that same people that wouldn't know how not to hurt them.
Next stop Singapore, and for most of my readers a surprise.

Singapore, 27 maggio 2013

In Cina ho avuto problemi di connessione e colla grande muraglia informatica quindi m'è stato difficile aggiornare…
A parte questo, ho passato due belle settimane con persone care in un piacevole e lussuoso eremo nel mezzo di questa enorme isola tropicale chiamata Hainan, nel sud della Cina.
L'unico posto in Cina con politica di visto all'arrivo che sembrava perfetta fino a quando non sono arrivato all'aeroporto di Kuala Lumpur e m'hanno spiegato che poiché i voli dall'isola alle altre città cinesi contano come domestici e quelli da Kuala Lumpur a quelle città no, avrei dovuto passare l'immigrazione cinese in quelle città e non in Hainan. E senza visto sarebbe stato un po' difficile… così grazie alla tecnologia prendo al volo un paio di biglietti aerei: uno per Singapore e uno andata e ritorno da lì alla mia destinazione. Grazie all'economicità delle compagnie aeree asiatiche rispetto a quelle a cui sono abituato, questo scherzo non m'è costato poi molto.
Ho speso molto del mio tempo sull'isola semplicemente rilassandomi a casa con Shanyue. Il che ha incluso mangiare fin troppo ottimo cibo, nuotare nella piscina condominiale e migliorare il mio cinese.
Abbiamo visitato diverse attrazioni turistiche dell'isola, che ad esser sinceri sono molto orientate verso il pubblico cinese e quindi in generale potrebbero essere un po' meno turistiche. Tra esse un bel giardino botanico tropicale, diverse belle spiagge, il parco intorno ad un vulcano, e un parco infestato di scimmie.
Cina non smette di meravigliarmi: ad ogni visita noto nuove cose - belle, meno belle, o semplicemente curiose. A parte nuovi piatti e la lingua, ho visto lo scontro tra lo sviluppo inarrestabile e la bellezza tropicale di un'isola alla cui gente in generale non sembra manchi molto e probabilmente non sarebbe interessata a tutto questo turismo, industrializzazione e cemento. Ho visto gente spendere la maggior parte del loro tempo socializzando pigramente lungo le strade e negli affollati mercati, masticando senza sosta noci di areca e foglie di betel (paan) -- un'esperienza interessante essa stessa. Ho visto mercati con cibo così fresco che salta ancora sui banchi e dove nessuno sembra impietosirsi per le tartarughe, i rari granchi giganti, le rane che si agitano debolmente nelle loro piccole gabbie aspettando la loro fine. Ho visto le spiagge di un popolo che non sa nuotare e quindi sono generalmente inaccessibili o con minuscole aree per la balneazione controllata a vista; questo incidentalmente aiuta molto a preservare le meravigliose coste e le barriere coralline da quello stesso popolo che non saprebbe come non danneggiarle.
Prossima tappa Singapore, e per la maggior parte dei lettori una sorpresa.











Tuesday, May 14, 2013

Kuala Lumpur

Xinglong, May 14th 2013

Leaving Cameron Highlands early in the morning with a minivan, I arrive in the early afternoon in Kuala Lumpur, the busy capital of Malaysia. Finding a guest house is a matter of crossing the road from where the minivan leaves me, in the middle of Chinatown.
I spend the next four days walking.
Walking among skyscrapers like the amazing Petronas towers.
Walking among market stalls selling everything, from cheesy knock-offs to half-alive fish to bulls' heads, tongues, tails, and all the rest, to unrecognizable vegetables and spices.
Walking in shopping malls looking for repairing service and then a replacement (Canon G15) of my broken camera.
Walking on all kinds of roads, big and small, but always crowded, getting lost all the time.
Walking in the big and colorful national mosque, where a Chinese Malaysian old man talks about its history and importance and then talks about the connection between Christians and Muslim people and gifts me with a small book explaining how the Coran would expose scientific facts hundred of years before the science of men catches up -- and thus gives proof of being dictated by God.
Walking in big parks full of beautiful plants and nearly empty; in the beautifully noisy and colorful bird park; in the relaxing and even more colorful orchid gardens.
Walking around one of the biggest airports in Asia after being bounced at the check-in of my flight because I'm missing the Chinese visa -- not for my final destination since there's visa on arrival for that, but for my two-hours layover in Guangzhou in which I am apparently required to clear immigration. So then it's about finding the right office for uselessly discussing and then hunting for a new flight that would eventually carry me to my intended destination. And about a taxi ride to the low-cost airport to catch a flight to Singapore just in time. And about waiting in Singapore just three hours for the flight to my final destination, Haikou in Hainan, arriving a mere four hours later than initially planned and spending overall a couple of hundred euros extra. And it's about reuniting at last with my favorite person in Xinglong.


Xinglong, 14 Maggio 2013

Lasciando Cameron Highlands la mattina presto in pulmino, arrivo nel primo pomeriggio in Kuala Lumpur, la capitale della Malesia. Trovare un albergo è giusto questione di attraversare la strada da dove il pulmino mi lascia, in mezzo a Chinatown.
Trascorro i successivi quattro giorni camminando.
Camminando tra i grattacieli come le incredibili torri Petronas.
Camminando tra i banchi dei mercati che vendono di tutto, da terribili imitazioni a pesci mezzi vivi a teste, lingue, code di toro e tutto il resto, a vegetali e spezie sconosciuti.
Camminando in centri commerciali in cerca di un servizio d'assistenza e poi di un rimpiazzo (Canon G15) per la macchinetta fotografica non più funzionante.
Camminando su strade di ogni tipo, grandi e piccole, ma sempre affollate, perdendomi in ogni occasione.
Camminando nella grande e colorata moschea nazionale, dove un vecchio cinese malese mi parla della sua storia e importanza e poi della connessione tra cristiani e musulmani e mi regala un libretto che spiega come il Corano spiegherebbe fatti scientifici secoli prima che la scienza dell'uomo ci arrivasse -- e quindi dimostrando di esser stato dettato da Dio.
Camminando in grandi parchi pieni di rigoglioso verde e nessuno in giro; nel meravigliosamente rumoroso e colorato parco degli uccelli; nei rilassanti e ancor più colorati giardini di orchidee.
Camminando in giro per uno dei più grandi aeroporti in Asia dopo esser stato rifiutato al check-in del mio volo per la mancanza del visto cinese -- non per la mia destinazione finale, dove è previsto il visto all'arrivo, ma per lo scalo di due ore in Guangzhou dove apparentemente ho bisogno di passare per i controlli d'immigrazione. E allora si tratta di trovare l'ufficio giusto per un'inutile discussione e poi di trovare un nuovo volo che mi porti alla mia destinazione finale. E si tratta di andare in taxi all'aeroporto dei voli low-cost per prendere “al volo" un volo per Singapore. E si tratta di aspettare giusto tre ore in Singapore per il volo alla mia destinazione finale, Haikou in Hainan, arrivando appena quattro ore più tardi di quanto inizialmente pianificato e spendendo non più di duecento euro extra. E si tratta di ritrovarsi infine con la mia persona preferita in Xinglong.