Thursday, April 3, 2014

Risotto topinambur e frutti di mare

Una bella foto di topinambur trovata su questo sito tedesco
Qualche tempo fa avevo letto un paio di interessanti (e complicate) ricette con il topinambur, una radice a me completamente sconosciuta, che m'hanno incuriosito parecchio.

Primo per l'ingrediente nuovo, e poi per il fatto che, nonostante sia poco più difficile da pulire di una patata, il suo gusto ricorderebbe quello dei carciofi. A tal punto che in America la radice è più nota col nome di Jerusalem Artichoke, letteralmente carciofo di Gerusalemme. Non perché nativa della città santa ma apparentemente perché radice di una pianta della stessa famiglia del girasole, nome usato dai primi immigrati di origine italiana imbattutisi nella pianta in America, dove era nativa; nome che sarebbe poi degenerato nel nome della città in inglese.

E quindi ho cominciato a riconoscere il topinambur nei supermercati bio e in qualche banco al mercato, finché non ho resistito a comprarlo dal banco di un contadino olandese al mercato qui vicino casa (Noordermarkt, quello che esplode in Body of Lies / Nessuna Verità). Un paio di volte.

La prima volta ho semplicemente provato a cuocerlo come zucca in pentola a pressione, a dadini, con un po' di cipolla. Ho aggiunto un po' troppa acqua e ho tenuto a cottura per troppo tempo, quindi è uscita fuori una pappa molliccia non troppo invitante. Però il sapore era decisamente buono.

Il sapore dei carciofi mi manca: ad Amsterdam i pochi che si trovano sono cari e non di buona qualità. Inoltre non ho troppo esperienza nel pulirli e cucinarli, quindi non è che li compri molto spesso.

E quindi ho provato di nuovo col topinambur. Stavolta però in risotto, e con frutti di mare, ché l'accostamento con i carciofi mi piace. Il risultato m'è piaciuto molto.
Il risotto è uno dei piatti che non mi stanco mai di preparare e pappare, specialmente da quando ho la pentola a pressione.

Ho soffritto lentamente una piccola cipolla e un paio di spicchi d'aglio tagliati finemente, senza mescolare troppo, finché la cipolla era trasparente. Ho aggiunto una tazza di riso arborio e mescolato e tostato finché bello trasparente e asciutto. Sfumato un po' di vino di riso. Poi aggiunto il topinambur a dadi -- non ho misurato ma forse due tazze scarse -- e girato un minuto il tutto.

A quel punto ho aggiunto due tazze e mezza abbondanti di brodo -- ma forse avrei dovuto aggiungerne un po' meno perché la radice ha rimesso acqua e il risotto alla fine è rimasto un po' all'onda, che francamente non mi è dispiaciuto. Mescolato un attimo e chiuso il coperchio della pentola a pressione, ho alzato la fiamma al massimo e una volta a pressione ho contato 4 minuti precisi.

Messa la pentola chiusa sotto il getto d'acqua per abbassare la pressione velocemente, ho aperto il coperchio e rimesso sul fornello a fiamma media la pentola, aggiunto i frutti di mare e una bella dose di prezzemolo tritato fresco, peperoncino macinato, pepe e sale, un cucchiaio di burro, e poi mescolato energicamente per un paio di minuti.

Una volta impiattato vale la pena di aspettare che si freddi leggermente in modo che la mantecatura sia completa e l'intero piatto esploda di sapore.

Ne è uscito un ottimo piatto unico per una cena per due, un po' abbondante. Scusate, niente foto, è finito tutto troppo presto.

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