Thursday, May 30, 2013

Singapore

Rome, May 30th 2013

And that was the surprise.
Moving on, Singapore is an amazing city. Or rather country.
It's not a really small one, but everything is very well connected through reasonably cheap public transportation.
So from the airport I went to Chinatown and found a dorm bed in a hostel. Rooms crammed with beds but clean and with nice people so fine enough, considering it cost a fraction of the very expensive hotels and I spent nearly a week there.
A week of exploration and many, many pictures followed: nice, long walks in the many huge tropical parks and gardens scattered around the city; window shopping amidst vast crowds in the incredible string of malls of Orchard Road; visits to the rightly famous zoo, to the over-rated, far-too-dark night safari, to the noisy and colorful bird park, to the totally weird, random university art museum, to the interesting peranakan museum, to the so-and-so national museum; walks with the nose up to admire all the impressive skyscrapers and the pieces of random art scattered around.
Also a week of great food: mostly from hawker centers, occasionally from restaurants. Chinese, Indian, Malay, Korean, Japanese, and more: all of that and with a local accent.
Singapore is by far the most expensive place I visited in the area, even though in comparison with the local salaries the food from hawker stalls is by far the cheapest. Thanks to the progressive social policies of the government, it's hard to see the big contrasts you see in other parts of Asia between rich and poor, and the strictness in applying the law even in the smallest of things -- such as the infamous fines for ridiculous things -- seems to result in a harmonious, well-organized, and well-mannered society, where most people seem kind to others and quite content.
Singapore is presented as the success story of Asia and probably rightly so, at least from our western perspective: it doesn't lose its far-eastern identity and yet it's a modern country that can easily interface with our western values.
It's hard to find a negative point from what I saw but I will say that I got the impression that the place is a bit too much well-organized and "boring", working like clockwork. Even though there's so much green and even a well-preserved portion of rain forest, it still felt less "pristine" and exciting than some of the places I saw in Thailand and in Malaysia. Just as an example Georgetown's Chinatown is believable: you can really feel you're looking at a genuine Chinese sub-community inside a diverse and modern city; Singapore's Chinatown is basically a touristy joke, especially considering that, while in Malaysia Chinese people are a minority, in Singapore they compose some 80% of the general population and sometimes it's even hard to say whether the main spoken language is English or rather Mandarin.
I left Singapore with a night flight after a day hiking on the beautiful Southern Ridges, a 10 km walk in parks with nice views of the south part of the city, the port, the sea.
My flight brought me to Istanbul and then Rome. It was a very tiring and not very nice flight and as of now I still haven't received my luggage. I haven't slept much for the past 38 hours but it's all ok when you can hug loved ones and eat your grandma's polenta.

Roma, 30 Maggio 2013

E quella era la sorpresa.
Passando ad altro, Singapore è una città magnifica. Anzi un Paese.
Non è proprio piccolo, ma tutto è collegato ottimamente con mezzi pubblici piuttosto economici.
Insomma dall'aeroporto vado a Chinatown e trovo un letto nel dormitorio di un ostello. Stanze stracolme di letti ma pulite e con gente simpatica, quindi a posto così, considerando quanto costa rispetto agli alberghi e che ci spendo quasi una settimana.
Segue una settimana di esplorazione e tante, tante foto: piacevoli, lunghe passeggiate in tanti degli enormi parchi e giardini sparsi per la città; girare senza acquistare insieme a milioni di altre persone per l'incredibile fila di centri commerciali di Orchard Road; visite al giustamente famoso zoo, al sopravvalutato e fin troppo buio safari notturno, al rumoroso e coloratissimo parco degli uccelli, allo strano e randomico museo d'arte universitario, all'interessante museo peranakan, al museo nazionale rivelatosi così così; passeggiate col naso all'insù per ammirare gli impressionanti grattacieli e i pezzi d'arte sparsi a caso in giro.
E una settimana di ottimo cibo: soprattutto dai mercati, un paio di volte da ristoranti. Cinese, indiano, malese, coreano, giapponese, e altro: tutto questo e con un accento locale.
Singapore è di gran lunga il posto più costoso che ho visitato nella zona, anche se in base ai salari locali il cibo dei mercati è di gran lunga il più economico. Grazie alle politiche sociali progressiste del governo, è difficile vedere i grandi contrasti che si notano in altre parti dell'Asia tra ricchi e poveri, e sembra che il rigore nell'applicare la legge anche alle più minuscole cose -- come le infami multe per cose ridicole -- sia alla base di una società armoniosa, ben organizzata ed educata, dove la maggior parte della gente sembra gentile verso il prossimo e piuttosto soddisfatta.
Singapore viene presentato come la punta di diamante dell'Asia e probabilmente a ragione, almeno dalla nostra prospettiva occidentale: non perde la sua identità esotica eppure è un Paese moderno che si interfaccia facilmente con i valori occidentali.
È difficile trovare punti negativi da quello che ho visto ma voglio menzionare l'impressione che il posto sia un po' troppo ben organizzato e "noioso", tutto regolato per funzionare ad orologeria. Anche se c'è così tanto verde e addirittura una porzione ben preservata di foresta pluviale, mi è sembrato comunque meno "incontaminato" ed eccitante di alcuni dei posti visti in Thailandia e Malesia. Ad esempio la Chinatown di Georgetown è credibile: ci si sente davvero di fronte ad una genuina sotto-comunità cinese all'interno di una variegata città moderna; la Chinatown di Singapore è praticamente uno scherzo per turisti, specialmente considerando che, mentre in Malesia la popolazione cinese è una minoranza, in Singapore essa compone circa l'80% del totale e a volte è addirittura difficile affermare che la prima lingua è l'inglese e non piuttosto il mandarino.
Lascio Singapore con un volo notturno dopo un'escursione lungo le meravigliose Southern Ridges, una camminata di 10 km all'interno di parchi con vista sulla parte meridionale della città, il porto e il mare.
Il volo mi porta ad Istanbul e poi a Roma. È stancante e non particolarmente piacevole e ad ore di distanza ancora non so nulla del mio bagaglio. Non ho dormito molto per le scorse 38 ore ma è tutto a posto quando puoi abbracciare le persone a cui vuoi bene e mangiare la polenta della nonna.














No comments:

Post a Comment