Tuesday, May 14, 2013

Kuala Lumpur

Xinglong, May 14th 2013

Leaving Cameron Highlands early in the morning with a minivan, I arrive in the early afternoon in Kuala Lumpur, the busy capital of Malaysia. Finding a guest house is a matter of crossing the road from where the minivan leaves me, in the middle of Chinatown.
I spend the next four days walking.
Walking among skyscrapers like the amazing Petronas towers.
Walking among market stalls selling everything, from cheesy knock-offs to half-alive fish to bulls' heads, tongues, tails, and all the rest, to unrecognizable vegetables and spices.
Walking in shopping malls looking for repairing service and then a replacement (Canon G15) of my broken camera.
Walking on all kinds of roads, big and small, but always crowded, getting lost all the time.
Walking in the big and colorful national mosque, where a Chinese Malaysian old man talks about its history and importance and then talks about the connection between Christians and Muslim people and gifts me with a small book explaining how the Coran would expose scientific facts hundred of years before the science of men catches up -- and thus gives proof of being dictated by God.
Walking in big parks full of beautiful plants and nearly empty; in the beautifully noisy and colorful bird park; in the relaxing and even more colorful orchid gardens.
Walking around one of the biggest airports in Asia after being bounced at the check-in of my flight because I'm missing the Chinese visa -- not for my final destination since there's visa on arrival for that, but for my two-hours layover in Guangzhou in which I am apparently required to clear immigration. So then it's about finding the right office for uselessly discussing and then hunting for a new flight that would eventually carry me to my intended destination. And about a taxi ride to the low-cost airport to catch a flight to Singapore just in time. And about waiting in Singapore just three hours for the flight to my final destination, Haikou in Hainan, arriving a mere four hours later than initially planned and spending overall a couple of hundred euros extra. And it's about reuniting at last with my favorite person in Xinglong.


Xinglong, 14 Maggio 2013

Lasciando Cameron Highlands la mattina presto in pulmino, arrivo nel primo pomeriggio in Kuala Lumpur, la capitale della Malesia. Trovare un albergo è giusto questione di attraversare la strada da dove il pulmino mi lascia, in mezzo a Chinatown.
Trascorro i successivi quattro giorni camminando.
Camminando tra i grattacieli come le incredibili torri Petronas.
Camminando tra i banchi dei mercati che vendono di tutto, da terribili imitazioni a pesci mezzi vivi a teste, lingue, code di toro e tutto il resto, a vegetali e spezie sconosciuti.
Camminando in centri commerciali in cerca di un servizio d'assistenza e poi di un rimpiazzo (Canon G15) per la macchinetta fotografica non più funzionante.
Camminando su strade di ogni tipo, grandi e piccole, ma sempre affollate, perdendomi in ogni occasione.
Camminando nella grande e colorata moschea nazionale, dove un vecchio cinese malese mi parla della sua storia e importanza e poi della connessione tra cristiani e musulmani e mi regala un libretto che spiega come il Corano spiegherebbe fatti scientifici secoli prima che la scienza dell'uomo ci arrivasse -- e quindi dimostrando di esser stato dettato da Dio.
Camminando in grandi parchi pieni di rigoglioso verde e nessuno in giro; nel meravigliosamente rumoroso e colorato parco degli uccelli; nei rilassanti e ancor più colorati giardini di orchidee.
Camminando in giro per uno dei più grandi aeroporti in Asia dopo esser stato rifiutato al check-in del mio volo per la mancanza del visto cinese -- non per la mia destinazione finale, dove è previsto il visto all'arrivo, ma per lo scalo di due ore in Guangzhou dove apparentemente ho bisogno di passare per i controlli d'immigrazione. E allora si tratta di trovare l'ufficio giusto per un'inutile discussione e poi di trovare un nuovo volo che mi porti alla mia destinazione finale. E si tratta di andare in taxi all'aeroporto dei voli low-cost per prendere “al volo" un volo per Singapore. E si tratta di aspettare giusto tre ore in Singapore per il volo alla mia destinazione finale, Haikou in Hainan, arrivando appena quattro ore più tardi di quanto inizialmente pianificato e spendendo non più di duecento euro extra. E si tratta di ritrovarsi infine con la mia persona preferita in Xinglong.










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